mercoledì 15 giugno 2011

Nuovi orizzonti per il ferro

 Lo studio apre le porte a inediti processi di lavorazione e a composti di interesse industriale e biomedico


Un gruppo internazionale di ricercatori dell’Università del Wisconsin a Madison e del Max-Planck-Institut a Mülheim, in Germania, sono riusciti a sintetizzare una nuova forma di ferro.
Normalmente il ferro si può trovare in uno stato di ossidazione II o III, dando origine rispettivamente a composti ferrosi (come la pirite) e ferrici (come l’ematite). Un ulteriore possibile stato di ossidazione è quello del ferro VI, che dà origine a composti fortemente ossidanti (ferrati) che si decompongono molto facilmente e nei quali l’atomo di ferro è legato a atomi di ossigeno.
Nell’esperimento descritto su Science Express (la versione online della rivista "Science"), i ricercatori riferiscono di essere riusciti a sintetizzare un composto in cui il ferro VI è legato a molecole di azoto. Secondo Bassam Shakhashiri, uno degli autori della ricerca, la scoperta getta nuova luce sulla chimica di uno degli elementi economicamente più importanti e apre le porte allo sviluppo di nuovi processi di lavorazione e di inaspettati composti, di interesse non solo industriale ma anche biomedico.

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